acconciatura“È diventata intollerabile la totale disattenzione del governo nei confronti delle imprese di acconciatura ed estetica”. Lo sostiene CNA Benessere e Sanità nazionale. Una posizione, questa, condivisa anche a livello territoriale da Serena Dentini e Angela Mochi, portavoce, rispettivamente, degli acconciatori e delle estetiste di CNA Benessere e Sanità di Viterbo e Civitavecchia. Entrambe ritengono “incomprensibili le disposizioni contenute nell’ultimo Dpcm, che, relativamente alle zone rosse, hanno confermato la chiusura dei centri estetici e addirittura revocato l’autorizzazione all’apertura dei saloni di acconciatura, concessa dagli ultimi decreti”.

Il settore ha adottato, a tutela di clienti e dipendenti, tutte le misure necessarie a riaprire saloni di acconciatura e centri estetici nella massima sicurezza, nel rispetto delle più rigorose norme e procedure igienico-sanitarie, tanto che non ha rappresentato, in questi mesi, fonte di contagio.

La chiusura delle attività legali favorisce invece – denuncia CNA Benessere e Sanità – il dilagare dell’abusivismo. Con la rischiosa conseguenza che, proprio a causa degli abusivi che operano indisturbati, senza rispettare alcun tipo di protocollo o misura di sicurezza, il virus possa diffondersi con rapidità”.

Nel frattempo, le imprese regolari stanno facendo i conti con una drammatica situazione finanziaria. Da un recente studio sui fatturati delle imprese condotto dal Centro studi CNA, emerge che nel 2020 il 94% delle imprese di acconciatura ed estetica ha registrato una perdita media di fatturato pari al 25% rispetto al 2019. Di queste imprese, solo una su cinque potrebbe ricevere i nuovi contributi a fondo perduto previsti dal Decreto Sostegni se fosse mantenuta l’attuale soglia del 33% di perdita del fatturato. In tal caso, per le imprese di acconciatura ed estetica si profilerebbe, oltre al danno, anche la beffa di non vedersi riconosciuto il risarcimento.

“Imporre la chiusura delle attività – è la conclusione – rappresenta una condanna a morte per l’intero settore. Le imprese non riusciranno a resistere ancora per molto. Chiediamo al governo segnali immediati di attenzione, modificando le modalità per ottenere i contributi a fondo perduto e permettendo ad acconciatori ed estetiste di riprendere a lavorare anche in zona rossa”.