Lo scorso 2 luglio era arrivata la doccia gelata. Una circolare dell’Agenzia delle Entrate rendeva ufficiale, per il 2014, la riduzione delle deduzioni forfetarie riconosciute agli autotrasportatori a un terzo rispetto a quelle stabilite per il 2013. Immediato l’avvio di un’azione nei confronti del governo da parte di CNA Fita e di altre associazioni dell’autotrasporto conto terzi, con l’obiettivo del ripristino totale delle deduzioni. Alla fine di una estenuante trattativa con il Ministero dei Trasporti, si è riusciti a recuperare l’80 per cento delle somme dell’anno precedente, quindi a far incrementare lo stanziamento iniziale, passato da 60 a 95 milioni di euro.

“Scongiurato il peggio. Il taglio è stato limitato al 20 per cento”, commenta CNA Fita, che sottolinea: “Abbiamo conseguito un risultato importante ma parziale. Non siamo soddisfatti soprattutto perché si è stabilito un precedente gravissimo sulla possibilità retroattiva (non dimentichiamo che si fa riferimento alle dichiarazioni dei redditi 2014) di cancellare somme concordate, programmate e avallate da decreti interministeriali. Su queste, le nostre imprese -osservano alla Fita- avevano già chiuso i propri bilanci”.

“Nei prossimi giorni, l’Agenzia delle Entrate scioglierà la riserva sul nuovo importo delle deduzioni forfetarie. E’ chiaro comunque che, a questo punto, dovranno essere aggiornati i bilanci, le dichiarazioni e i versamenti delle imposte e dei contributi dovuti dalle imprese di autotrasporto per l’anno 2014 -affermano i responsabili dell’Area Fiscale della CNA-. Coloro che avessero già proceduto al versamento dei tributi dovuti considerando le deduzioni precedentemente stabilite, possono far emergere il credito d’imposta dalla dichiarazione annuale Unico-2015, da utilizzare in compensazione alla prima scadenza di versamento utile”.

Le deduzioni forfetarie giornaliere sono quantificate in 15,40 euro (anziché i 6,30 comunicati nella circolare del 2 luglio) per i trasporti nel comune in cui ha sede l’impresa (importo pari al 78,60 per cento di quanto stabilito lo scorso anno); 44 euro (dai 18 previsti) per i trasporti oltre il comune sede dell’impresa ma all’interno della regione o delle regioni confinanti; 73 euro (non più 30) oltre questi ambiti territoriali.

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