forme-e-colori-2018-vetrinaSarà l’ultimo dei tre appuntamenti per “L’arte del fare – Dialoghi con gli artigiani”, ma la mostra concorso “Forme e colori della Terra di Tuscia” andrà avanti fino al 20 maggio. Domani, venerdì 11 maggio, alle 10,30 toccherà a “Tecniche preziose. Gli orafi raccontano”: al Museo della Ceramica della Tuscia, a palazzo Brugiotti, saranno protagonisti Armando Mortet e Pina Perazza.

Ad ascoltare i due maestri ci saranno anche alcune classi dei Licei Artistici “Francesco Orioli” di Viterbo e “Ulderico Midossi” di Civita Castellana – sezione di Vignanello. Sveleranno alcuni dei segreti di un mestiere dove manualità e creatività sono elementi indispensabili.

“Il titanio di Pina Perazza” è marchio d’impresa dal 1992, ma l’artigiana di casa CNA era orafa già da 10 anni prima. Un’esperienza, la sua, lunga oltre 35 anni, durante i quali ha sperimentato, e in alcuni casi personalizzato, praticamente tutte le tecniche della gioielleria. Lavora a Vignanello e nel 2011 ha inoltre ricevuto dalla Regione Lazio il riconoscimento di “impresa ad elevato valore estetico e culturale”.

La “Bottega d’arte Mortet” è di casa invece a Oriolo Romano. Armando proviene da una famiglia che da quattro generazioni fa dell’artigianato artistico la propria ragione di vita. Una famiglia di scultori, orafi, cesellatori la cui attività è iniziata a Roma nel 1890”. L’alto pregio dei suoi lavori gli è valso il riconoscimento di “Artigiano OmA”, ricevuto nel 2015 dall’Osservatorio dei Mestieri d’Arte. È inoltre inserito nel catalogo delle botteghe artigiane d’eccellenza del Lazio.

Intanto prosegue con successo e grande partecipazione la 12^ edizione della mostra concorso di artigianato artistico organizzata da CNA Artistico e Tradizionale di Viterbo e Civitavecchia con il sostegno della Fondazione Carivit e la collaborazione della Cooperativa Girolamo Fabrizio. A palazzo Brugiotti fino al 20 maggio è possibile ammirare le opere inedite dei 29 artigiani partecipanti, nelle sezioni “artigianato artistico” e “artigianato e design”, oltre a quelle degli studenti. Si va dalle lavorazioni in pelle al vetro, dal legno al marmo, dalla ceramica agli abiti, fino ai gioielli. Dietro a ogni realizzazione ci sono mesi di studio e lavoro. Il pubblico non sarà solo spettatore: fino a domenica 13 avrà la possibilità di dire la sua, votando l’opera preferita.