“Sollevate il dolcetto e fermi”. Fermi magari no, perché quelli realizzati dagli artigiani della CNA sono irresistibili. La festa di Santa Rosa porta ispirazione, che loro da sempre legano alla tradizione e la trasferiscono a tavola.

«Molti – dice Ermanno Fiorentini, presidente dell’Associazione Panificatori e Pasticceri di Viterbo – puntano sul “Pane di Santa Rosa”. Ognuno però ci mette un tocco personale. E così si varia dallo strutto al burro, fino alla margarina, dalle noci ai fichi, dall’uva sultanina al cioccolato e al miele, con acqua di fiori di rosa come aroma».

A questo ha pensato la pasticceria Alba Dolciaria, ma non solo. Non è però l’unico prodotto di Santa Rosa. La Pasticceria Primavera, oltre al pane, propone i biscotti a forma di facchino.

Mentre da Le Cose buone ecco ancora altri dolci della tradizione viterbese, come il pan del vescovo (con nocciole locali, cioccolato Domori, uova e uvetta bio), la crostata di ricotta, tozzetti e crucchi viterbesi. Tutto utilizzando materie prime del territorio, con ricette tramandate di generazione in generazione. Per una festa buona come quelle di una volta.facchinifacchini-2

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