taxi_istock-492122560_1Galeotti furono i decreti attuativi. Mai varati. Che hanno illuso gli operatori del trasporto persone, settore tra i più colpiti dagli effetti della pandemia. Un settore oggetto di misure a sostegno dedicate, rimaste però tutte sulla carta. CNA Fita chiede al governo, pertanto, di porre termine a una situazione diventata intollerabile.

“Le già scarse risorse a disposizione del trasporto persone, mancando ancora oggi dei relativi e necessari decreti attuativi, non sono mai arrivate alle imprese”, sottolinea il presidente di CNA Fita, Patrizio Ricci. E stila l’elenco.

Manca il decreto attuativo del Cura Italia, che prevedeva cinque milioni per l’installazione di parati divisorie tra autisti e passeggeri di taxi e Ncc. Manca il decreto attuativo dell’articolo 90 del decreto Agosto, che includeva buoni mobilità per un controvalore di 35 milioni a favore di persone con problemi di deambulazione da spendere oltre tutto entro fine anno. Manca il decreto attuativo delle prime misure di sostegno previste dal decreto Rilancio a favore dei gestori di trasporto scolastico a ristoro delle perdite di fatturato subite nel periodo di sospensione delle attività didattiche in aula. Manca l’attivazione della procedura per il conseguimento del contributo a fondo perduto previsto dall’articolo 59 del decreto Agosto a favore di taxi ed Ncc operanti nelle città d’arte a elevati flussi turistici. Manca il decreto attuativo degli articoli 85 e 86 del decreto Agosto che assicurava misure di sostegno a favore delle imprese esercenti attività di trasporto commerciale con autobus.

CNA Fita chiede che i decreti attuativi mancanti vengano finalmente emanati e, di conseguenza, erogati alle imprese i pur insufficienti fondi. Deve essere altresì prorogata al 30 giugno 2021 la validità dei buoni mobilità, con l’allargamento della platea di beneficiari a personale ospedaliero e a cittadini anziani e con il rifinanziamento di ulteriori 35 milioni per lo stesso scopo da utilizzare entro il 31 dicembre 2021.