okbannersitosuperbonus“Mi piace ricordare come l’idea dell’ecobonus sia frutto di un’intuizione della CNA, nata dalla necessità di coniugare l’interesse del privato alla ristrutturazione e all’efficientamento del proprio patrimonio immobiliare con l’interesse di un settore fondamentale nella nostra economia, quello della filiera dell’edilizia in tutte le sue declinazioni. Una filiera le cui dinamiche da sempre incidono pesantemente sulle sorti della nostra economia.” Così Daniele Vaccarino, presidente nazionale CNA, ha esordito intervenendo all’incontro digitale organizzato da Banca Unicredit sul Superbonus 110% per fare il punto con rappresentanti delle istituzioni, organizzazioni di categoria, esperti del settore e membri degli ordini professionali a tre mesi dalla pubblicazione dei decreti attuativi.

L’iniziativa – aperta da Francesco Giordano, co-ceo Commercial Banking Western Europe UniCredit, e alla quale è intervenuto Stefano Buffagni, vice ministro allo Sviluppo economico – ha rappresentato l’occasione per approfondire gli aspetti normativi, le opportunità e i meccanismi dell’agevolazione.

Agevolazione che “ha una forte connotazione all’efficientamento energetico, per raccogliere una delle sfide più importanti del nostro tempo”, ha continuato Vaccarino, sottolineando come la CNA abbia accolto positivamente la proposta di potenziare tale strumento nell’ottica di riqualificare il patrimonio immobiliare italiano e anche di rilanciare la filiera edilizia, la cui crisi si è acuita con l’emergenza sanitaria in corso.

Inoltre, Vaccarino ha sottolineato alcune criticità della disciplina del Superbonus, che “prevede il coinvolgimento di competenze e professionalità spesso non presenti all’interno dell’impresa e per le quali è necessario un coordinamento esterno da parte di soggetti intermediari. Alla complessità si aggiungono, però, anche difficoltà nella comprensione della normativa che risulta ancora poco chiara per la maggior parte delle imprese.”

È in questo frangente che Vaccarino ha ricordato l’indagine promossa dalla CNA per raccogliere le opinioni delle imprese della filiera dell’edilizia e soprattutto per individuare gli ambiti della misura adottata dal Governo che possono essere semplificati e migliorati.  “Un’indagine che ha coinvolto oltre 2mila imprese, a conferma delle elevate aspettative suscitate dal Superbonus 110% nel mondo imprenditoriale: quasi l’80% delle imprese ritiene che il provvedimento potrà dare nuovo impulso alla filiera dell’edilizia, mentre il 40% prevede che esso permetterà di creare nuovi posti di lavoro.”

Benché l’interesse verso tale misura si riscontri non solo da parte delle imprese, ma anche da parte dei cittadini, ad oggi, però, sono ancora pochi i nuovi cantieri. Tra i fattori di questa iniziale difficoltà, vi è la presenza di difformità catastali, spesso pressoché irrilevanti, ma che non consentono l’intervento. “Su questo punto – ha continuato il presidente della CNA – ritengo debba aprirsi un confronto trasparente, volto ad individuare la percorribilità di interventi atti a ricomprendere situazioni oggettivamente riconducibili a comportamenti involontariamente non corretti.”

Vaccarino si è poi soffermato sul rapporto tra la Confederazione e Unicredit che ha portato ad un “accordo volto a valorizzare sinergie che consentano anche ad artigiani e piccole imprese di giocare un ruolo da protagonisti in questa partita, canalizzandone i bisogni attraverso strumenti accessibili. Sulla base di processi istruttori condivisi, la banca non solo acquisisce il credito d’imposta, ma si rende disponibile ad anticipare all’impresa le risorse necessarie ad attivare il cantiere.”

Il presidente ha concluso il suo intervento rivolgendo a Governo e Parlamento la richiesta di inserire nella Legge di Bilancio il prolungamento del Superbonus 110% per il prossimo triennio. “Consideriamo questa misura – ha sottolineato – un volano straordinariamente importante per l’intera filiera delle costruzioni e ne sollecitiamo l’estensione anche ai capannoni, per migliorarne le condizioni di sicurezza. Non si capisce infatti, perché questa tipologia di immobili non sia ricompresa tra i possibili beneficiari. Peraltro, per le sue specifiche caratteristiche, il Superbonus 110% potrà beneficiare delle risorse destinate dal Recovery Fund alla transizione energetica. In prospettiva questo strumento potrebbe quindi essere finanziato perlomeno fino al 2026, favorendo l’accelerazione degli interventi di riqualificazione edilizia, con un’attenzione particolare alle questioni ambientali e alla necessità di lasciare in eredità alle prossime generazioni un mondo più sostenibile”.