Il biliardino come il gioco d’azzardo? Pare di sì. Ma anche la carambola, il biliardo, il flipper o i dondolanti per bambini: tutti come i videopoker et similia. Lo prevede la determina direttoriale dell’Agenzia delle Accise, delle Dogane e dei Monopoli con un decreto che vorrebbe riordinare il settore giochi negli esercizi pubblici: lo scopo sarebbe quello di distinguere quelli con vincite in denaro da quelli che non le hanno. I gestori dovrebbero così produrre un certificato, un nulla osta e il pagamento dell’imposta sugli intrattenimenti, per dimostrare che biliardini e gli altri giochi a gettone abbiano caratteristiche in grado di escludere vincite in denaro. Se no – come sembra stia già avvevendo – multe fino a 4 mila euro.

“I pubblici esercizi che dispongono di calciobalilla e ping-pong non vanno sottoposti a nuovi obblighi burocratici in quanto si tratta di giochi che notoriamente non prevedono vincite in denaro”. A chiederlo è CNA Turismo e Commercio.

“Questi nuovi obblighi sono previsti da una determina direttoriale dell’Agenzia delle Accise, delle Dogane e dei Monopoli che impone a quanti dispongono di calciobalilla e ping-pong di produrre una documentazione ulteriore che dimostri come questi giochi abbiano caratteristiche tali da far escludere qualsiasi vincita in denaro. Il rischio è che, per evitare di esporsi a multe salate, i titolari di pubblici esercizi facciano a meno di tipiche attività italiane.

CNA Turismo e Commercio, che già aveva ottenuto una proroga alla entrata in vigore di tale decisione, chiede ora, una volta per tutte, che attraverso un provvedimento ad hoc venga stabilita la definitiva esclusione di calciobalilla e ping-pong dalle norme che disciplinano i giochi che prevedono vincite in denaro”.