auto-elettricaIl Ministero della Transizione Ecologica (MITE) rende note le disposizioni attuative della legge n.126/202 concernenti la disciplina finalizzata all’erogazione di un contributo in conto capitale diretto a sostenere l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica di veicoli elettrici effettuati da persone fisiche nell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni nonché da soggetti passivi Ires.

Sarà un ulteriore provvedimento del Ministero a definire i modelli di domanda, i termini di presentazione ed erogazione dei contributi nonché l’ulteriore documentazione che i beneficiari sono tenuti a presentare. Alla domanda deve essere allegata la descrizione dell’investimento che il beneficiario intende effettuare.

Soggetti interessati

Il DM attuativo stabilisce che possono beneficiare del contributo le imprese ed i professionisti che, sia alla data della concessione che a quella di erogazione del contributo, sono in possesso dei seguenti requisiti:

Imprese

  • hanno sede sul territorio italiano; risultano attive e iscritte al registro imprese;
  • non sono in situazione di difficoltà, così come definita dal regolamento di esenzione;
  • sono iscritte presso INPS o INAIL e hanno una posizione contributiva regolare, come da DURC;
  • sono in regola con gli adempimenti fiscali;
  • non sono sottoposte a procedura concorsuale e non si trovano in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente;
  • non hanno beneficiato di un importo complessivo di aiuti de minimis che, unitamente all’importo concesso dal decreto, determini il superamento dei massimali previsti;
  • non hanno ricevuto ne’ richiesto, per le spese oggetto del bonus, alcun altro contributo pubblico; e non sono destinatarie di sanzioni interdittive ex Digs 231/2001;
  • non hanno ricevuto e successivamente non rimborsato o depositato in un conto bloccato aiuti sui quali pende un ordine di recupero;
  • sono in regola con la restituzione di somme dovute per provvedimenti di revoca di agevolazioni.

Professionisti

  • presentano un volume d’affari, nell’ultima dichiarazione IVA (rigo VE50), non inferiore al valore dell’infrastruttura di ricarica per la quale è richiesto il contributo. Per i professionisti forfettari, il valore non può essere superiore a 20.000 euro;
  • non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
  • sono in regola con la restituzione di somme dovute in relazione a provvedimenti di revoca di agevolazioni;
  • sono in regola con il versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali;
  • sono in regola con gli adempimenti fiscali;
  • non hanno ricevuto ne’ richiesto, per le spese oggetto del contributo di cui al presente decreto, alcun alti contributo pubblico.

Oggetto dell’agevolazione

Sono ammissibili al contributo le spese (al netto di Iva) sostenute – successivamente alla data di entrata vigore del decreto in esame – per l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica.

Tali spese devono riguardare:

a) l’acquisto e la messa in opera di infrastrutture di ricarica ivi comprese le spese per l’installazione delle colonnine, gli impianti elettrici, le opere edili strettamente necessarie, gli impianti e i dispositivi per il monitoraggio. Per tale voce si considerano costi specifici massimi ammissibili.

b) costi per la connessione alla rete elettrica nel limite massimo del 10% del costo totale ammissibile per la fornitura e messa in opera delle infrastrutture di ricarica;

c) spese di progettazione, direzione lavori, sicurezza e collaudi, nel limite massimo del 10% del costo totale ammissibile per la fornitura e messa in opera delle infrastrutture di ricarica.

Sono ammesse solo le spese oggetto di fatturazione elettronica. Non sono, in ogni caso, ammissibili a contributo, a titolo esemplificativo: le spese per imposte, tasse e oneri di qualsiasi genere; le spese per consulenze di qualsiasi genere; le spese relative a terreni e immobili; le spese relative acquisto di servizi diversi da quelli previsti; le spese per costi relativi ad autorizzazioni edilizie, alla costruzione e all’esercizio.

Contributo concedibile

Tenuto conto delle risorse stanziate e dei limiti stabiliti dal regolamento de minimis, îl Ministero può concedere ai soggetti beneficiari un contributo in conto capitale pari al 40% delle spese ammissibili.

E’ possibile presentare una sola domanda di contributo. Attenzione che i beneficiari del contributo devono impegnarsi a mantenere nei 5 anni successivi alla data di erogazione del contributo l’infrastruttura di ricarica. Entro 120 giorni dal termine di presentazione delle domande e completata l’istruttoria, il Ministero procede alla concessione dei contributi con provvedimenti distinti per ognuno degli interventi nel rispetto dell’ordine “cronologico” di ricezione delle domande.

Erogazione del contributo

L’erogazione del contributo è effettuata da Invitalia in unica soluzione a seguito della presentazione della richiesta di erogazione con allegata la documentazione di spesa inerente la realizzazione della infrastruttura di ricarica. Completata l’istruttoria, Invitalia eroga entro 30 giorni il contributo spettante al beneficiario. Ministero e Invitalia possono effettuare in qualunque fase del procedimento ispezioni e controlli.