agenzia entrateLa Legge 1° dicembre 2016, n. 225 di conversione al decreto legge n. 193/2016, collegato alla legge di Bilancio 2017, ha previsto molte integrazioni alle norme originariamente previste. Tuttavia, anche a seguito delle correzioni apportate, il decreto collegato alla legge di bilancio 2017 continua a presentarsi non equillibrato.

E’ vero, infatti, che il sicuro aumento degli oneri amministrativi-fiscali sulle imprese derivante dai nuovi obblighi di comunicazione dei dati della fatture attive e passive nonché dei dati delle liquidazioni IVA non risulta essere compensato dalle semplificazioni riconosciute che, se pur importanti nel complesso e, per larga parte, rispondono a richieste dalla CNA, riguardano solamente una ristretta platea di contribuenti ovvero situazioni specifiche. Ci si riferisce, in particolare, alla eliminazione di alcuni obblighi di comunicazione, alle nuove scadenze per il versamento dei debiti emergenti dalle dichiarazioni, alla possibilità di presentazione dichiarazioni rettificative a favore ovvero anche all’importante cambiamento di paradigma di applicazione degli attuali studi di settore, introdotte in sede di conversione.

Non si può continuare a chiedere dati alle imprese senza preoccuparsi dell’aumento conseguente degli oneri amministrativi su tutta la platea dei contribuenti,  per colpirne solamente alcuni. Occorre, invece, trovare una efficace modalità di comunicazione dei dati a costo zero o prossimo alla zero, riconoscendo delle semplificazioni concrete e generalizzate in termini di riduzione di altri obblighi di comunicazione.  Per fare questo si può utilizzare al meglio la tecnologia e lo strumento della fatturazione elettronica. Il “Forum della fatturazione elettronica” costituito in seno all’Agenzia delle entrate può essere la giusta sede per arrivare al raggiungimento di questo importante obiettivo per le imprese.

Questo squilibrio, purtroppo, pone in secondo piano importanti risultati ottenuti dalla Confederazione in altre norme del decreto:

  1. la possibilità stabilita dal decreto in esame, da tempo auspicata dalla CNA, di compensare i crediti Iva ed i crediti relativi alle imposte sui redditi emergenti dalle dichiarazioni rettificative a favore presentate entro 5 anni;
  2. la trasformazione radicale degli studi di settore con il loro passaggio da strumento di accertamento a strumento di protezione da altre verifiche basate su presunzioni;
  3. le altre semplificazioni inserite nella legge di conversione nell’articolo 7-quater del decreto collegato in esame.

Certo è che per giungere ad una vera semplificazione occorre agire sul sistema tributario nel suo complesso intervenendo sulla disciplina dei singoli tributi.  Gli obblighi di adempimento, in generale, possono essere associati alla coperta del letto rappresentato dal sistema fiscale. Pertanto senza una rimodulazione in ottica di semplificazione dei criteri di determinazione delle imposte dovute, gli obblighi fiscali conseguenti non potranno vedere alcuna riduzione o semplificazione, a meno di lasciare una parte del letto (sistema fiscale) scoperta.

Per ulteriori approfondimenti si rinvia alla lettura della Circolare 3 febbraio 2017, n. 1, che contiene anche alcune anticipazioni in ordine alla corretta interpretazione delle norme.

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