Dal 3 novembre 2014 è operativo l’articolo 247-bis del regolamento di attuazione del codice della strada, il quale prevede l’obbligo, tra gli altri, di comunicare alla motorizzazione civile l’utilizzo di veicoli per un periodo superiore a 30 giorni, da parte di soggetti diversi dall’intestatario della carta di circolazione.

Una nota di luglio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, oltre a fissare la data di decorrenza della disposizione, dedicava particolare attenzione al comodato del veicolo aziendale, lasciando tuttavia numerosi dubbi interpretativi riguardo l’ambito di applicazione della disciplina.

Una prima lettura della norma lasciava infatti presagire l’assoggettamento all’obbligo di aggiornamento dell’Archivio nazionale dei veicoli di tutte le casistiche di utilizzo del veicolo intestato all’ente ma utilizzato dal dipendente, collaboratore, amministratore o socio.

autoriparatori interna

In considerazione della potenziale ripercussione della disposizione per le imprese, in termini di adempimenti burocratici, costi e consistenza delle sanzioni (da 705 a 3.526 euro), CNA è intervenuta attivamente presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

A seguito di tale intervento, il Ministero competente ha emanato una successiva alla fine di ottobre, accogliendo pienamente i rilievi mossi anche da CNA e riducendo sensibilmente la rilevanza della disposizione per le imprese.

La maggior parte delle situazioni in cui si concretizza la disponibilità del veicolo aziendale, quali l’utilizzo del veicolo per fini esclusivamente aziendali, l’utilizzo del veicolo in fringe benefit e l’utilizzo promiscuo del veicolo che non determini la disponibilità esclusiva per un periodo consecutivo superiore a 30 giorni, sono state infatti espressamente escluse dall’obbligo, e come tali non sanzionabili.

Occorre altresì sottolineare che la normativa ha l’unico scopo di rendere maggiormente certa l’identificazione dei responsabili della circolazione dei veicoli e che non ha alcuna correlazione con altre disposizioni di carattere fiscale (es.: beni ai soci, ecc.).