frecceInvecchiamento della popolazione, forte concentrazione di attività tradizionali, bassa propensione all’innovazione, elevata frammentazione del tessuto imprenditoriale, contenuto tasso di internazionalizzazione. Sono alcuni degli aspetti evidenziati nel corso della presentazione del 19° Rapporto sull’Economia della provincia di Viterbo svoltasi presso la sala conferenze della Camera di Commercio Viterbo da cui deriva un quadro della situazione tutt’altro che roseo, fortemente condizionato anche dall’andamento dell’economia nazionale pervasa dalla una precarietà che rende incapaci di pianificare lo sviluppo.

Osservando nel dettaglio alcuni indicatori riportati nel Rapporto possiamo cogliere che: il valore aggiunto nel 2018 si è fermato all’1,5% (Lazio 1,6%; Italia 1,7%); le esportazioni sono diminuite dell’8% (Lazio -4,3%; Italia +3,1%); il numero di imprese è aumentato del +0,7%; si è avuta la riduzione del numero di occupati (-1,3%) e dei disoccupati (-11,1 %), con un tasso di disoccupazione che si attesta all’11,8% (Italia 10,6%).

Migliora il comparto della ceramica, che ha superato la crisi delle stoviglierie puntando tutto sull’arredo bagno. Tra i dati positivi anche l’incremento del turismo e della produzione da agricoltura biologica, insieme alle reti di commercio e artigianato.

Nel corso dell’incontro è stata anche presentata l’indagine sul livello di digitalizzazione delle imprese realizzato dalla Camera di Commercio Viterbo in collaborazione con l’Università degli Studi della Tuscia, da cui emerge che quasi il 60% delle imprese della provincia di Viterbo non ha un sito internet. Più utilizzati sono invece i social network.

Ecco la sintesi del Rapporto sull’economia della Tuscia.