“Governo e Parlamento blocchino immediatamente l’odioso provvedimento adottato dalla Rai con l’invio di bollettini per il pagamento indiscriminato del canone speciale da parte di tutte le imprese”. Lo chiede la CNA.

“La Rai torna sul luogo del delitto. E punta al colpo grosso: un miliardo. Due anni fa aveva già provato lo stesso prelievo forzoso, esigendo il pagamento indistinto per il cosiddetto ‘abbonamento speciale’ relativo agli apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive. Ma la reazione del mondo produttivo e delle associazioni, CNA in testa, l’aveva costretta alla marcia indietro. Ora la Rai, forse per attutire il previsto taglio di 150 milioni di contributo pubblico, ritenta il colpaccio, imponendo un balzello su strumenti di lavoro che gli imprenditori, trattati come bancomat, non utilizzano sicuramente per guardare i mondiali di calcio”, afferma Daniele Vaccarino, presidente nazionale della CNA.

E Luigia Melaragni, segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia: “Viale Mazzini non può fare cassa imponendo un altro balzello agli artigiani e alle piccole imprese. Non lo consentiremo. Invitiamo anche i parlamentari del territorio a sostenere la richiesta che la nostra Associazione ha rivolto al governo e al Parlamento”.

Vaccarino ha inoltre scritto una lettera al presidente della Rai, Anna Maria Tarantola, sottolineando sconcerto e preoccupazione perché “si torna a colpire nel mucchio. Per la seconda volta, ci troviamo di fronte a questa incresciosa situazione. Nel 2012, l’allora ministro Corrado Passera emanò una circolare per individuare i soggetti effettivamente tenuti a versare il canone speciale Rai. A due anni da quei chiarimenti, muovendo dallo stesso errato presupposto, la Rai torna a colpire nel mucchio con lo strumento dell’invio massivo di generici ‘solleciti di pagamento’ (con allegati bollettini) che, nella sostanza, scaricano l’onere della prova sui destinatari”.

“Gentile Presidente, a nome dei miei associati e, ritengo, di tutti gli artigiani, i piccoli imprenditori e i professionisti italiani, penso francamente che le modalità applicate per questa richiesta siano inaccettabili. Essa genera, infatti, sconcerto e preoccupazione tra tutte le categorie coinvolte. Soprattutto tra i tanti che, non essendo tenuti al versamento del canone speciale Rai, dovranno tuttavia sprecare tempo per rispondere a una richiesta infondata. Ancora una volta, come vede, le categorie produttive sono chiamate a farsi carico di incombenze altrui, sottraendo alla loro attività energie preziose”.

“Siamo sicuri – conclude Vaccarino – che comprenderà i nostri rilievi e confidiamo che possa essere messo in campo ogni strumento per risolvere definitivamente il problema del canone speciale Rai, individuando una volta per tutte i soggetti tenuti al suo pagamento”.

Le imprese possono rivolgersi, per qualsiasi chiarimento, alla CNA: a Viterbo in via I Maggio 3, telefono 0761.2291, numero verde 800-437744; a Civitavecchia in via Palmiro Togliatti 7, telefono 0766.542213.

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