E’ pronto un bel progetto per la promozione dei complementi d’arredo e dell’oggettistica da regalo negli Usa. A proporlo, è l’Ice/Agenzia per l’internazionalizzazione delle imprese italiane, in partnership con CNA ed altre associazioni di settore.

“La formula è interessante. Nella prima fase, una volta conclusa la raccolta delle adesioni, sono previsti, fino al prossimo giugno, interventi informativi rivolti alle imprese italiane partecipanti, la creazione di un catalogo elettronico delle realtà selezionate, per presentarle al mercato americano, e attività di scouting sui dettaglianti Usa interessati al made in Italy e specializzati nei settori coinvolti”, spiega Maurizio Mancini, responsabile dell’Area Internazionalizzazione della CNA di Viterbo e Civitavecchia.

Luigia-Melaragni-Segretaria-CNA-Viterbo-e-Civitavecchia

“Nel secondo semestre 2015, saranno organizzate azioni di incoming, in Italia, dei gruppi di buyers selezionati -prosegue-. Sono in programma, in tale occasione, incontri B2B, con mini-esposizioni di prodotti selezionati delle aziende italiane segnalate dai buyers, con l’obiettivo di gettare basi concrete per la nascita di stabili relazioni commerciali. Seguiranno eventuali azioni di promozione presso i punti vendita negli Usa”.

Per l’adesione, che è gratuita, c’è tempo fino al 31 marzo. Tra i requisiti richiesti, un sito web aziendale e una produzione esclusivamente artigianale made in Italy, di fascia medio-alta.

Dopo il Rapporto Export di Sace, che per le aziende del made in Italy ha previsto, nel triennio 2014 – 2017, una crescita del 9 per cento dell’export negli USA, a confermare che questo è un mercato fondamentale per il sistema delle piccole imprese italiane, ecco l’indagine del Centro Studi CNA. I cui risultati sono stati presentati questa mattina a Roma, in occasione del convegno dell’Associazione sul TTIP (Partenariato Transatlantico per il Commercio e gli Investimenti), accordo commerciale di libero scambio in corso di negoziato tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti d’America, che ha come obiettivo l’integrazione dei mercati delle due aree, tramite la riduzione dei dazi doganali e la rimozione delle barriere non tariffarie.

“Guardiamo con attenzione agli sviluppi del negoziato, perché si creerebbero le condizioni per la costruzione della più grande area di libero scambio esistente: i due sistemi economici, Ue e Usa, rappresentano, insieme, il 50 per cento del Pil mondiale e il 30 per cento del valore degli scambi commerciali. Il successo del trattato determinerebbe un incremento annuo del Pil dell’Italia pari allo 0,5 per cento. L’indagine del nostro Centro Studi -spiega Luigia Melaragni, segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia- evidenzia che i micro – piccoli imprenditori italiani non temono le distanze geografiche, anche se misurate in migliaia di chilometri, e sono convinti che dal mercato americano non si possa prescindere, se si vuole crescere. Ma negli Usa s’imbattono spesso in ostacoli insormontabili, o comunque irti di difficoltà: in primis, dazi troppo elevati e barriere non tariffarie restrittive. Sono convinti, perciò, che per rafforzare la propria posizione sul mercato nordamericano, o entrarci ex novo, il TTIP possa essere un efficace viatico”.

Lo studio della CNA sfata alcuni luoghi comuni, a cominciare dalla scarsa propensione all’export delle micro – piccole imprese. L’82 per cento delle imprese esportatrici del campione, infatti, vende i suoi prodotti fuori dall’Europa e quasi una su cinque realizza oltre la metà dell’export extra – Ue. Il 76,2 per cento dei “piccoli” che esportano negli Usa opera nei settori tipici del made in Italy.

Ma che cosa si aspettano dal trattato gli intervistati che esportano o vorrebbero esportare negli Usa? Il 55 per cento di quanti già vendono negli Usa ritengono che dazi elevati e barriere non tariffarie restrittive costituiscano la principale difficoltà alla loro presenza nel mercato d’oltre Atlantico. E, paradossalmente, il 55 per cento anche di quante, invece, non esportano negli Usa è convinto che il mercato statunitense sia, per ora, reso irraggiungibile dai dazi elevati e dalle barriere non tariffarie. Ma più del 45 per cento delle imprese non esportatrici e il 50 per cento di quelle presenti negli Usa pensano che il negoziato potrà portare benefici alla propria attività. E vorrebbe saperne di più.

CNA ha presentato un pacchetto di proposte per lo sviluppo di azioni volte a facilitare l’export oltre i confini europei.

Info su queste iniziative e adesioni al progetto di promozione dei complementi d’arredo e degli articoli da regalo: CNA, telefono 0761.2291. Sito: www.cnaviterbocivitavecchia.it.