Luigia Melaragni, segretaria CNA“Esprimiamo il nostro apprezzamento per l’interesse dedicato dal governo all’istruzione, finalmente considerata un tema centrale per il futuro del Paese. E’ dimostrato che gli investimenti sul sistema di istruzione e formazione sono altamente remunerativi, non solo in senso sociale, per i Paesi che li effettuano. E in Italia è arrivata l’ora di cambiare il passo anche su questo fronte”. Lo ha dichiarato oggi Daniele Vaccarino, presidente nazionale della CNA.

La valutazione è condivisa dalla segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia, Luigia Melaragni. “Abbiamo esaminato -dice- il documento contenente le linee guida per ridare slancio all’istruzione. Sono previsti una rimodulazione dei programmi scolastici, un rapporto più stretto tra istituti tecnico-professionali e mondo del lavoro e il compimento dell’attesa digitalizzazione della scuola. Il punto più qualificante è il capitolo ‘Fondata sul lavoro’, che introduce l’obbligo dell’alternanza scuola/lavoro negli ultimi tre anni degli istituti tecnici, estendendolo a un anno nei professionali, per un ammontare di almeno 200 ore l’anno. Se l’alternanza sarà realizzata così come previsto, la scuola e il lavoro non saranno più due mondi distinti, ma si completeranno a vicenda. Si tratta di una innovazione significativa, che recepisce -sottolinea la segretaria della CNA-  le indicazioni espresse per anni dalla nostra associazione: si favorisce la crescita individuale e sociale dello studente e si risponde concretamente alla domanda di nuove competenze”.

Interessante, secondo Melaragni, l’inserimento della bottega scuola quale strumento per tramandare i mestieri tradizionali e quelli d’arte. “E’ una misura che potrebbe consolidare -osserva- un percorso volto a incentivare la nascita di figure professionali specializzate oggi non più disponibili nel mercato del lavoro ma necessarie, perché lo sviluppo dell’economia italiana non può prescindere dalla rinascita del settore manifatturiero e del made in Italy, storicamente collegati agli istituti tecnici e professionali”.

Un’altra novità è l’utilizzo dell’apprendistato sperimentale negli ultimi due anni della scuola superiore.

“Ci auguriamo -conclude la segretaria della CNA- che alla fase di discussione, la cui conclusione è fissata al 15 novembre, segua la rapida stesura dei provvedimenti di legge, insomma che la riforma per la ‘buona scuola’ non resti solo una buona intenzione”.