revisioneIl Decreto Semplificazione innesta una pericolosa retromarcia nel processo di modernizzazione delle revisioni e dei collaudi degli automezzi. Al contrario, va adottato con urgenza il decreto ministeriale che estende ai centri di controllo privati i compiti per la revisione degli automezzi pesanti e che riconduce le operazioni di collaudo all’interno del perimetro dell’autorizzazione rilasciata alle realtà d’impresa.

A sollecitarlo, la CNA, che ha scritto alla ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, e al vice ministro Giancarlo Cancelleri, evidenziando la profonda preoccupazione per la scelta compiuta con il Decreto Semplificazione di abilitare gli ispettori – dipendenti dei centri di controllo privati – all’autonomo svolgimento delle revisioni, con tanto di rapporto diretto con il cliente per la riscossione del compenso.

“Tale orientamento apre una insidiosa breccia nell’attuale assetto delle revisioni, in cui l’ispettore può svolgere il proprio lavoro soltanto grazie all’impiego delle attrezzature messe a disposizione dall’impresa”, osserva CNA, che chiede l’immediato arresto di questo processo di destrutturazione normativa, per salvaguardare le imprese artigiane operanti nella revisione dei veicoli a motore e, più in generale, un virtuoso modello di interazione pubblico-privato.

“L’allarme è conclamato. Gli uffici del Ministero stanno dando corso alla balzana previsione. Sulla base delle norme di servizio circolate in queste settimane, vengono istituiti gli elenchi degli ispettori incaricati di effettuare l’attività di revisione, tanto sui mezzi leggeri quanto sui mezzi pesanti. Invece di fare affidamento sui centri di controllo privati, si dispone, addirittura, il richiamo in attività degli ex funzionari ministeriali, vale a dire personale oggi in pensione. È necessario – chiede pertanto CNA – che l’apertura del tavolo di confronto sul settore, annunciato in commissione Trasporti della Camera dal vice ministro Cancelleri, avvenga al più presto”.