“Viviamo in una fase economica e politica drammatica, spinti dalle pressioni inflazionistiche che da tempo si erano messe in moto e aggravate dal perdurare del conflitto Russo-Ucraino. Siamo, pertanto, tutti chiamati ad affrontare una sfida complessa. È preoccupante ciò che sta accadendo alle imprese, in particolare alle piccole: abbiamo chiuso ieri un’indagine tra 400 imprese artigiane di tutti i settori e quanto emerge è che le difficoltà non appartengono solo alle grandi imprese ‘energivore’, ovvero dagli elevati consumi energetici, ma a tutte le imprese per cui le bollette di gas ed energia rappresentano una voce importante nei propri costi”.

Così esordisce Claudio Giovine, direttore della divisione economica e sociale di CNA, nel corso della trasmissione Agorà su Rai 3 di ieri mattina (guarda qui il video), dove ha evidenziato i problemi che le piccole e medie imprese stanno fronteggiando in questo difficile momento.

“Abbiamo visto aumenti che, rispetto a sei mesi fa, sono andati dal 50 al 150% – prosegue Giovine – e la proiezione per i prossimi mesi non è certo positiva. Non siamo in attesa di un rientro dei prezzi: questo vuol dire che effettivamente grava un rischio reale su molte attività”.

“Dai dati che abbiamo rilevato, effettivamente il 21% delle attività, di fatto, dichiara un rischio di chiusura. Questa percentuale – continua il direttore – rappresenta numeri enormi, spaventosi, soprattutto in relazione al mondo della piccola impresa: parliamo di centinaia di migliaia di soggetti che appartengono a categorie diverse, che operano in filiere diverse e per i quali la compressione dei prezzi è di vitale importanza”.

A proposito delle richieste che la CNA, in questo momento di grandissima difficoltà, presenta alle forze politiche, Giovine sottolinea: “Bisogna intervenire con estrema urgenza per comprimere la tensione finanziaria e l’esplosione dei costi a carico delle imprese. È pertanto necessario reiterare le misure che sono state adottate nei mesi precedenti per calmierare i costi. Sappiamo, però, che questo è insufficiente in quanto le tensioni che le imprese stanno vivendo incidono sul versante finanziario: da un punto di vista di cashflow le entrate non sono più in grado di coprire i maggiori costi, e quindi c’è bisogno di un intervento sulla finanza attraverso rateizzazioni e finanziamenti; dall’altra parte bisogna anche aiutare le imprese a rendersi più autonome sotto il punto di vista energetico.

Come CNA abbiamo promosso un’iniziativa, presentata anche da alcuni parlamentari, per un sostegno diretto all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili affinché tutte le imprese, anche le più piccole, possano dotarsi di sistemi di produzione energetica attraverso i quali coprire i loro fabbisogni. Un’operazione che si può compire in tempi brevi e a costi bassi”, ha evidenziato in conclusione Giovine.