Ci sarà anche il Lazio, quest’anno, per la prima volta, al Fuorisalone, l’insieme di eventi che animano Milano nelle giornate del Salone del Mobile. 25 le imprese che esporranno presso il  T35  del Nhow Hotel Design di via Tortona, riunite sotto il claim Lazio Factory Design. La partecipazione è promossa da Unioncamere Lazio, che ha colto l’esigenza di avere, in un contesto internazionale di altissimo profilo, una vetrina per un artigianato ancora profondamente legato alla tradizione, ma percorso da interessanti fermenti innovativi.

Alessio Gismondi, vicepresidente della CNA di Viterbo e Civitavecchia e membro dell’Assemblea CNA del Lazio, è intervenuto alla conferenza stampa organizzata, nel palazzo della Provincia di Milano, da CNA Milano – Monza Brianza per presentare il Fuorisalone di via Savona 52 -dove troveranno spazio progetti inediti nei quali le tecnologie di prototipazione e produzione, tramite stampanti 3D, esaltano il ruolo dell’artigiano- e le esperienze delle imprese del sistema CNA di Vicenza, della Toscana e della CNA del Lazio che saranno presenti nel quartiere Tortona, denso di eventi e installazioni.

Ad evidenziare l’importanza della manifestazione e il valore dell’innovazione per il riposizionamento competitivo dell’artigianato, il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, con l’assessore allo sviluppo economico, Paolo del Nero, la presidente di CNA Milano – Monza Brianza, Daniela Cavagna, la presidente di CNA Vicenza, Cinzia Fabris, la delegata di CNA e Toscana, Francesca Mazzocchi, e, appunto, Alessio Gismondi.

 

Intervento di Alessio Gismondi alla conferenza stampa

 

Sono otto le imprese della Tuscia e di Civitavecchia che hanno aderito alla collettiva di Unioncamere. “In questo particolare momento storico, l’alta tecnologia è alla portata delle piccole imprese. La possibilità di coniugare la sapienza delle mani con la precisione chirurgica della macchina consente di esplorare territori fino ad ora impraticabili -ha detto Gismondi-. Del resto, oggi si impone la necessità di lavorare a stretto contatto con i progettisti o comunque di fare progettazione al proprio interno, ma soprattutto di fare ricerca. Perché il mercato richiede sempre di più prodotti di alto livello sia progettuale che di realizzazione. Ne hanno piena consapevolezza le nostre imprese, che arriveranno preparate al  Fuorisalone, dove presenteranno pezzi  che sfruttano le moderne tecnologie per reinterpretare tecniche di artigianato tradizionale, con una grande attenzione al design, anche in un’ottica di eco sostenibilità”.

Il design, dunque, come portatore di nuove visioni, anche nel Lazio, dove la quasi totalità delle circa 4.500 imprese dell’arredo-design sono piccole o micro. “La fusione tra saper fare, design e nuova tecnologia -ha insistito Gismondi- è fondamentale per il rinnovamento e il rilancio della manifattura”.

Tra gli artigiani della CNA di Viterbo e Civitavecchia che hanno realizzato i prodotti in esposizione, Roberto Ceccarini di Artepetra (Viterbo), specializzato nella lavorazione della pietra, il cui progetto è stato sviluppato in collaborazione con un designer; Ber (Viterbo), azienda  di produzione di arredi su misura, che a Milano ripropone, sulla parte esterna di un mobile, la complessa tecnica dell’intarsio con l’uso di diverse essenze di legno, ma con l’ausilio di una tagliatrice laser a controllo numerico; Digital Print (Corchiano), che utilizza la stampa digitale per la creazione di rivestimenti per l’arredamento; Esclusivi Ferri Forgiati di Marco Bracci (Civita Castellana), che produce elementi decorativi in ferro forgiato con tecniche sia tradizionali che innovative; Fiorditerra di Marcello Barlozzini (Tuscania), che presenta una nuova collezione complementi in ceramica; Todini Sculture (Tarquinia), con lampade ed altri oggetti di design in pietra. Infine, Codice_a_barre di Alessio Gismondi (Civitavecchia), che propone parte di un progetto realizzato sul tema della pelle, nell’ambito di una ricerca svolta grazie alla collaborazione di due noti dermatologi dell’Istituto Dermopatico Italiano. I mobili in mostra sono investiti di una funzione sociale: ciascun pezzo è reso unico dalla finitura decorativa che riproduce i segni caratteristici e gli elementi tattili di una specifica patologia dermatologica. Proprio il tema del rapporto tra artigianato e ricerca scientifica è, lo si vedrà, tra quelli del Fuorisalone 2014.

“Racconteremo -ha sintetizzato Gismondi- un artigianato che ha saputo conservare grandi tradizioni produttive e culturali quali grandi risorse per l’innovazione”.

Un momento della conferenza stampa