Recupero case pubbliche, riduzione cedolare secca al 10 per cento e detrazione per chi affitta: ecco 568 milioni di euro. Lo stanziamento arriva con il Dl 47/2014 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

Ecco nel dettaglio le misure del programma varato dal Governo Renzi.

Entro sei mesi dall’entrata in vigore del piano casa, il ministro delle Infrastrutture e trasporti dovrà approvare un piano di manutenzione straordinaria, adeguamento energetico e sismico, recupero e razionalizzazione degli immobili e degli alloggi Iacp.

I fondi disponibili sono 468 milioni di euro, di cui 400 per il recupero di 12 mila alloggi e 68 il ripristino di 2 mila alloggi destinati alle categorie sociali disagiate (reddito annuo lordo complessivo familiare inferiore a 27 mila euro, nucleo familiare con persone ultrasessantacinquenni, malati terminali o portatori di handicap con invalidità superiore al 66 per cento, figli fiscalmente a carico e che risultino soggetti a procedure esecutive di rilascio per finita locazione).

Cento milioni saranno destinati alle Regioni e ai Comuni intenzionati ad aumentare il numero degli alloggi sociali in locazione senza consumo di nuovo suolo, favorendo il risparmio energetico e la promozione di politiche urbane di rigenerazione attraverso lo sviluppo dell’edilizia sociale.

Per il raggiungimento di questo obiettivo il Dl emergenza casa ammette interventi di:

a) ristrutturazione edilizia, restauro o risanamento conservativo, manutenzione straordinaria, rafforzamento locale, miglioramento o adeguamento sismico;

b) demolizione e ricostruzione con mutamento di sagoma o diversa localizzazione;

c) variazione della destinazione d’uso anche senza opere;

d) creazione di servizi e funzioni connesse alla residenza, come attività commerciali, con esclusione delle grandi strutture di vendita, necessarie a garantire l’integrazione sociale degli inquilini degli alloggi sociali. Questi servizi non possono essere superiori al 20% della superficie complessiva ammessa.

e) creazione di quote di alloggi da destinare alla locazione temporanea dei residenti di immobili di edilizia residenziale pubblica in corso di ristrutturazione o dei soggetti sottoposti a procedure di sfratto.casa

Entro il 30 giugno, inoltre, il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti dovrà approvare le procedure di alienazione degli immobili di proprietà degli Istituti autonomi per le case popolari. Le risorse derivanti dalle alienazioni dovranno essere destinate a un programma straordinario di realizzazione di nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica e di manutenzione straordinaria del patrimonio esistente.

Per questo è stato istituito un fondo per la concessione di contributi in conto interessi su finanziamenti per l’acquisto degli alloggi di proprietà degli Istituti autonomi per le case popolari. La dotazione massima del fondo sarà di 18,9 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2015 al 2020.

Al fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione sarà assegnata una dotazione di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014 e 2015. Il fondo sosterrà la creazione di agenzie e istituti per la locazione col compito di individuare i nuclei familiari che possono passare dagli alloggi sovvenzionati a quelli a canone concordato. Le agenzie dovranno inoltre agevolare le operazioni di reperimento degli alloggi.

Per favorire l’immissione sul mercato degli alloggi sfitti, per il quadriennio 2014-2017, si riduce dal 15 al 10 per cento l’aliquota della cedolare secca di cui si potrà usufruire anche in caso di abitazioni date in locazione a cooperative o a enti senza scopo di lucro.

Chi darà in affitto alloggi sociali nuovi o ristrutturati avrà una serie di vantaggi. I redditi derivanti dalla locazione di alloggi nuovi o ristrutturati non concorreranno alla formazione del reddito d’impresa ai fini Irpef/Ires e Irap nella misura del 40 per cento per un periodo non superiore a dieci anni dalla data di ultimazione dei lavori.

Per gli anni 2014, 2015 e 2016 ai soggetti titolari di contratti di locazione di alloggi sociali adibiti a propria abitazione principale spetterà una detrazione di 900 euro, se il reddito complessivo non supera i 15.493,71 euro, e di 450 euro se il reddito complessivo è compreso tra i 15.493,71 e i 30.987,41 euro.

Trascorsi almeno 7 anni dalla stipula del contratto di locazione, l’inquilino potrà riscattare l’unità immobiliare. Chi acquista ha due vantaggi: l’Iva dovuta dall’acquirente (che è incassata da chi vende per riversarla allo Stato) viene corrisposta solo al momento del riscatto e non all’inizio. Il reperimento del fabbisogno finanziario residuo per l’acquisto è poi rimandato al momento dell’atto di acquisto. Chi vende rimanda la tassazione Ires e Irap sui corrispettivi delle cessioni alla data del riscatto.

Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi a CNA Costruzioni di Viterbo e Civitavecchia allo 0761/2291.