premio-cambiamenti-2021Il Premio Cambiamenti scalda i motori e si prepara alla quinta edizione, forte dei numeri delle precedenti: oltre 600 le startup candidate nella prima edizione, 711 nella seconda, 859 alla terza fino a sfiorare quota mille (946) nell’ultima del 2019. Dopo l’inevitabile parentesi del 2020, dovuta all’emergenza da Covid-19, tutto è pronto per premiare le migliori start up.

Al via le candidature

Il contest si chiuderà il prossimo 15 settembre. Da qui a ottobre si svolgeranno eventi di presentazione e contest territoriali, con successiva premiazione territoriale. Gran finale a Roma, l’autunno prossimo.

Il contest

Il Premio Cambiamenti è un contest organizzato e gestito da CNA in partnership con altri soggetti e il forte coinvolgimento delle imprese e dei territori: è proprio nei contest territoriali che avvengono le selezioni delle neo imprese candidate (iscritte al Registro dal 1 gennaio 2017) da tutta Italia.

La candidatura e i premi

Per concorrere al premio, in denaro e in servizi messi a disposizione da CNA e dai partner, la start up candidata può da oggi iscriversi attraverso il sito del Premio. Il premio per la prima classificata sarà di 20mila euro, mentre alla seconda e alla terza andranno 5mila euro. Previsti poi mille euro in voucher Alpitour e due anni di noleggio a lungo termine di un’auto. Le vincitrici potranno inoltre partecipare a Masterclass formative su temi che vanno dal project management alla trasformazione digitale. Le sessioni formative saranno tenute, tra gli altri, da H-Farm, Tag, Edison, Wurth, TIM, Infocert e Eolo. E ancora: duemila euro in servizi CNA e la tessera gratuita per due anni. Associarsi vuol dire entrare nell’universo CNA, con la possibilità di incontrare altre nuove start up e di accedere a tutte le opportunità di ServiziPiù.

I requisiti necessari per partecipare

L’impresa candidata al Premio deve avere sede legale in Italia e deve riconoscersi in tutti o alcuni dei seguenti valori che assume come mission aziendale:

  • valorizza le tradizioni e il made in Italy innovando servizi, prodotti o processi di produzione;
  • ha avviato o è riuscita nel processo di ibridazione della manifattura tradizionale;
  • ha un forte carattere di innovatività e tecnologia;
  • ha avuto la capacità di applicare/trasformare un’attività di ricerca in attività d’impresa;
  • ha avuto la capacità di innovare modalità di comunicazione e marketing tradizionali;
  • ha conquistato importanti posizioni di mercato grazie ad elementi di cambiamento e innovazione;
  • ha saputo valorizzare la tradizione proponendosi sul mercato in chiave innovativa;
  • è impegnata nel miglioramento della qualità della vita delle persone;
  • è impegnata nel miglioramento delle comunità e dei territori;
  • è impegnata nella sostenibilità ambientale, nell’education, nel welfare, nell’inclusione sociale, nella mobilità sostenibile interpretando in chiave innovativa la risoluzione di problemi al fine di migliorare la qualità di vita delle persone;
  • ha come mission la promozione dell’Italia, della sua cultura, del patrimonio storico-artistico-paesaggistico, dalla cultura enogastronomica all’arte tout-court, dal turismo alle attività teatrali;
  • ha saputo innovare migliorando il territorio e la comunità che lo vive, oltre a meglio rappresentare l’Italia nel mondo.

Occorre essere iscritti al Registro delle imprese dopo il 1 gennaio 2017; l’impresa non deve superare i 50 dipendenti; non trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione (anche volontaria), di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente; avere legali rappresentanti, amministratori (con o senza poteri di rappresentanza) e soci per i quali non sussistano cause di divieto, di decadenza, di sospensione previste dall’art. 67 D. Lgs. 159/2011 (Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonché nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia). I soggetti sottoposti alla verifica antimafia sono quelli indicati nell’art. 84 del D. Lgs. 159/2011.

Il Premio Cambiamenti nel post pandemia

La crisi non è uguale per tutti: alcune imprese soffrono più di altre, ma tutte mutano, si reinventano, rimodulano strategie e visioni. In questo contesto il Premio Cambiamenti è il termometro delle nuove tendenze: nel microcosmo delle esperienze delle start up candidate è possibile cogliere infatti i diversi approcci per prepararsi a questa nuova fase. E ancora: è possibile percepire i trend e i nuovi paradigmi, come le potenziali nuove economie che emergeranno dalla crisi. Guardare avanti è nel DNA di ogni imprenditrice e imprenditore. Ma come mai prima è vitale non voltarsi indietro.

Il Premio Cambiamenti sui media

In questi anni il Premio Cambiamenti ha trovato spazio e diffusione sui canali tradizionali, con centinaia di passaggi in radio e tv e sui principali quotidiani nazionali e locali. Sui social network ha sfondato quota un milione di persone raggiunte, con più di 20 mila click sui post e migliaia di utenti unici del sito dedicato.

La partecipazione dei territori

Nelle singole edizioni sono state circa venti le startup finaliste che hanno superato la selezione in quasi cento eventi territoriali, per sbarcare poi a quella nazionale.

L’interesse delle istituzioni

Il Premio Cambiamenti, in tutte le sue edizioni, ha sempre attratto, oltre ai partecipanti, numerosi interlocutori istituzionali, senza contare l’attiva partecipazione dei partner (BNL, Infocert Talent Garden, H Farm). Tutti hanno scommesso da subito con noi e sono pronti a ripartire per la nuova edizione.