Settembre: il tasso di disoccupazione nell’eurozona è rimasto stabile al 12,2%, ma in Italia è aumentato dello 0,1 arrivando al 12,%. Lo riferisce l’Ocse.

Aumentano anche gli under 25 senza lavoro: in Italia sono il 40,4% (contro il 40,2% del mese precedente, e nell’area euro il 24,1% (contro 24%). La Commissione Ue decide di aprire “un’analisi approfondita” dei rischi connessi al persistere di squilibri macroeconomici in Italia come il debito elevato, la disoccupazione, la perdita di quote di mercato. “In Italia si cominciano ad intravedere i primi segnali di ripresa ma molto fragile, per questo non si deve mettere a rischio il percorso delle riforme”, ha detto il presidente della Commissione Ue Josè Barroso.

“Il debito molto elevato resta una vulnerabilità significativa dell’Italia, in particolare vista la prospettiva debole di crescita”, scrive la Commissione spiegando che mantenere un surplus primario elevato è importantissimo per mettere il debito su un terreno di discesa.

La perdita di quote di mercato “resta significativamente sopra la soglia di guardia”, e la performance dell’export “compete in modo sfavorevole rispetto a quelle delle economie avanzate”. La disoccupazione, sebbene non abbia raggiunto la soglia di guardia, è aumentata e quella giovanile “è molto alta”.

“Povertà ed esclusione sociale in Italia sono aumentate in modo significativo”, scrive ancora la Commissione Ue nel suo rapporto sugli squilibri macroeconomici che rimette l’Italia tra i Paesi sotto osservazione.

L’Italia “deve evitare compiacenza e instabilità che possono mettere a rischio il cammino delle riforme”, ha detto Barroso. Il presidente ha spiegato di voler inviare un messaggio all’Italia: “Con i progressi raggiunti finora si è vista una reazione positiva dei mercati, che ora sono più stabili ma sempre vulnerabili alle azioni dei leader politici. Ma quando hanno una chiara percezione della volontà dei governi di fare le riforme, le ricompense arrivano sempre”.

“Nonostante le misure già prese e quelle annunciate nel 2014, resta alta in Italia la tassazione sul lavoro e il capitale”, il cosiddetto cuneo fiscale: così la Commissione Ue nel suo rapporto sull’applicazione delle riforme contenute nelle Raccomandazioni specifiche per Paese pubblicate a maggio scorso.

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