Il “Pacchetto-lavoro” che domani il Governo si appresta a varare deve rappresentare uno stimolo effettivo alla creazione di nuova occupazione nel nostro Paese. Le risorse dovranno essere adeguate alla sfida, e un miliardo di euro è sicuramente insufficiente. Rischia di trasformarsi in uno spreco di aspettative che possono sfociare in disillusione, quando i diretti interessati misureranno l’efficacia e la portata degli interventi.

Nel frattempo poiché siamo tenaci assertori del “fare in concreto” terremo nella massima attenzione le modifiche delle regole del contratto a termine. Uno strumento importantissimo – lo ricordiamo – che necessita di essere liberato da vincoli e lacci per esprimere tutte le sue potenzialità come eliminatore di disoccupazione. In particolare auspichiamo che, almeno per un periodo transitorio di due anni, venga abolita la necessità di specificare le causali per procedere ad un’assunzione con questo tipo di contratto.

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