È sempre più difficile per le imprese della Tuscia resistere al perdurare di una crisi che si fa sentire soprattutto sul fronte occupazionale, anche se conforta la progressiva evoluzione del tessuto imprenditoriale. È questo in estrema sintesi messaggio lanciato dalla 12a Giornata dell’Economia celebrata nella sede della Camera di Commercio di Viterbo alla presenza di autorità civili e militari, parlamentari e consiglieri regionali, rappresentanti delle associazioni di categoria e sindacali, imprenditori e professionisti, studenti universitari e delle scuole medie superiori. Il presidente Ferindo Palombella, nel suo intervento ha dichiarato tra l’altro: “L’aver affrontato questa crisi, che non è solo economica, ha reso tutti più consapevoli delle proprie capacità e potenzialità e quindi più forti. È questa la nostra ricchezza. Quel capitale sociale di cui dobbiamo vantarci che non ha sesso né età. In molti colgono, e io tra loro, un fermento, una vitalità, un dinamismo, un’energia che si manifesta sia nel capoluogo di provincia sia in molti Comuni della Tuscia. Oggi ci sono esperienze diffuse a tal punto da diventare patrimonio comune: reti di impresa, internazionalizzazione, sinergia con Università, integrazione con Enti locali, innovazione tecnologica, progettazione condivisa, investimenti sulla qualità, green economy, turismo integrato, marketing territoriale, tutela e valorizzazione delle tipicità, premi in concorsi nazionali e internazionali, imprenditoria femminile, comunicazione integrata, social network. Per dirlo in sintesi è cresciuta la cultura di impresa di cui in passato si sottolineava la carenza. In tal senso la Camera di Commercio ha svolto questa Camera di Commercio, ha svolto un ruolo centrale nell’economia locale, avendo come priorità il servizio alle imprese. Partendo dalle esigenze locali e in base alla mission del sistema, l-Ente camerale ha contribuito a elevare la competitività delle imprese e l’attrattività del territorio, a promuovere e tutelare le aziende in Italia e nel mondo, a migliorare l’innovazione e semplificazione amministrativa, a svolgere quel ruolo di cerniera tra mondo imprenditoriale e istituzioni”.

Tiziana Laureti, docente di statistica dell’Università agli studi della Tuscia, nell’illustrare un studio economico nel periodo compreso tra il 2000 e il 2013 ha detto: “Il sistema economico viterbese si sta progressivamente allineando al profilo medio del Lazio e contemporaneamente sembra valorizzare in misura maggiore le ricchezze territoriali facendo leva sulle proprie vocazioni produttive. In particolare per il settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca si riscontra un incremento nella dimensione delle imprese in termini di superficie agricola utilizzata e una contemporanea tendenza alla concentrazione delle imprese sul territorio provinciale. Si rileva, infatti, la presenza di aggregazioni di comuni contigui che nel corso degli anni sono andati via via specializzandosi mostrando un’incidenza delle imprese agricole superiore al livello medio provinciale. Nello stesso periodo si è registrata una crescita percentuale delle imprese nel settore dei servizi di alloggio e ristorazione”. Nel corso dell’incontro Francesco Monzillo, segretario generale dell’Ente camerale, ha presentato il 14° Rapporto sull’Economia della Tuscia Viterbese, realizzato in collaborazione con l’Istituto Tagliacarne e l’Università della Tuscia. “Nel 2013 la provincia di Viterbo – ha commentato – ha registrato una sostanziale stabilità in termini correnti del valore aggiunto (+0,1%). A livello settoriale si consolida il peso del terziario che nel 2012 contribuisce per il 78% alla produzione di ricchezza, segue l’industria in senso stretto (9,2%) che, nonostante abbia subito un ridimensionamento nel corso degli ultimi anni continua ad esercitare un peso di rilievo in alcune aree del territorio, le costruzioni (6,8%) e, infine, l’agricoltura (6,1%). Negativa invece la situazione del fronte del lavoro in cui il tasso di occupazione scende dal 2009 al 2013 dal 54,2% al 52,8%, mentre quello di disoccupazione sale dall’11,7% al 15,6%” (si rimanda alla sintesi del Rapporto per tutti gli approfondimenti). Al termine della mattinata è stato consegnato il Premio giornalistico “Marchio Tuscia Viterbese”, per riconoscere l’impegno professionale di chi ha valorizzato con i propri articoli le eccellenze in campo agroalimentare, artigianale e turistico della provincia di Viterbo. Ad aggiudicarselo sono stati: 1° Stefano Brambilla, caporedattore di “Qui Touring”, con l’articolo “Datemi una sbroscia”; 2° Roberto Pomi e Simone Carletti, della testata on line “LaFune.it” e curatori della rubrica radiofonica “Sbottonati” per il ciclo di servizi di “A tutta Tuscia” trasmesso su Radio Verde; 3°) a pari merito Rita Salimbeni, redattrice della rivista “Le vie del Gusto” per l’articolo “Nella Tuscia con Madama la Nocciola Romana” e Francesca Alliata Bronner, redattrice de “La Repubblica” e di “Huffington Post” per l’articolo “Il principe della dieta mediterranea conquista il mondo: l’olio nuovo brilla nella Tuscia Viterbese”.

Leggi la sintesi del rapporto.

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