PedaggioIl governo ha bisogno di risorse per l’autotrasporto? Parliamo di autostrade e pedaggi. Le risorse ci sono, si possono trovare nelle maglie di quelle filiere d’incentivazione lunghissime, costruite nel tempo, per assistere gli ideatori piuttosto che i destinatari finali. Un esempio per tutti: le riduzioni compensate dei pedaggi autostradali.

Con il rimborso massimo effettivo, il sistema attuale non arriva a garantire che il 4 per cento annuale, da cui andrebbe tolto anche l’incremento dell’inflazione. Inoltre, per avere detto rimborso bisogna attendere più di due anni, mentre si anticipano costi per aumenti pedaggi e servizi consortili nell’ordine del 6 per cento del rimborso erogato dal Ministero dei Trasporti.

I concessionari delle autostrade, in 10 anni, hanno guadagnato oltre ogni legittimo compromesso e oggi forse dovrebbero confrontarsi con il mercato e con il rischio d’impresa.

CNA Fita propone al governo di modificare l’attuale sistema delle riduzioni compensate dei pedaggi erogati attraverso specifici fondi statali (tra strutturali e non, oltre 200 milioni l’anno) con un sistema basato su un accordo tra concessionari/autotrasportatori per cui i primi garantiscono uno sconto variabile a seconda del volume di spesa annuo ai secondi. Il nuovo sistema ovviamente dovrebbe essere accompagnato da un divieto di ulteriori aumenti pedaggi per almeno un triennio, permettendo in questo modo all’autotrasporto di recuperare le quote delle riduzioni compensate degli anni passati, erose dai continui aumenti concessi.

“L’autotrasporto artigiano ha garantito, in questi anni durissimi, flessibilità, qualità nel servizio ma soprattutto ha pagato in Italia la contribuzione da lavoro dipendente e la tassazione degli utili d’impresa. Le nostre imprese – dichiara Cinzia Franchini, presidente di CNA Fita – sono la stragrande maggioranza nel conto terzi, garantiscono lavoro diffuso e rappresentano una risorsa. Il governo non cada nei cliché che da anni producono solo inefficienze e impoverimento. Se per qualcuno – conclude Franchini – il piccolo non è più bello, rispondiamo che è vivo e che non vuole certo morire a causa loro. Il governo ascolti la voce dell’artigianato”.

Ecco le proposte della CNA.

– Pedaggi

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– Riforma 83-bis

Mantenimento dell’azione diretta con clausola di mediazione preventiva obbligatoria patrocinata dalle associazioni di categoria. Limite subvezione a massimo due passaggi.

Contratti scritti per tutti con piena tracciabilità.

Tempi di pagamento a 30 giorni.

Costi massimi: pedaggi, traghetti e carburante scorporati dal costo nolo con indice ministeriale in fattura a pagamento immediato.

– Accise

Mantenimento dei fondi per il rimborso previsto dalla normativa europea.

Reintroduzione dell’accisa mobile.

Eliminazione dell’Iva sulle accise.

Sburocratizzazione.

Eliminazione della scheda di trasporto e del modulo assenza conducente.

– Contrasto infiltrazioni malavitose

Recepimento immediato della proposta di modifica di legge dell’onorevole Catalano sul certificato antimafia obbligatorio da esibire ogni anno insieme al requisito di onorabilità.

– Ripartizione fondi per l’autotrasporto

Rendere strutturali le spese per deduzioni forfettarie, riduzioni dei premi Inail.

– Incentivazione intermodale

Rilancio dell’ecobonus marittimo (per Sicilia e Sardegna).

– Contrasto dumping sociale vettori dell’Est

Impegno del governo a richiedere con forza in Europa l’effettiva armonizzazione sui costi del lavoro e della fiscalità dei costi operativi, in primis del costo del carburante. Introduzione della clausola di salvaguardia o soluzioni disincentivanti per vettori stranieri sugli esempi attualmente in discussione in Francia e Germania.

– Requisiti

Reintroduzione della capacità di portata minima.