Alla fine la ceramica ha unito la Tuscia e non solo quella. L’incontro organizzato dalla CNA di Viterbo e Civitavecchia, ieri nella sala Regia di palazzo dei Priori, ha messo insieme Acquapendente, Civita Castellana, Viterbo Tarquinia, ma anche Montelupo Fiorentino. Titolo “La ceramica unisce la Tuscia”, proprio perché il tema era quello delle quattro città riconosciute dal governo come di “antica e affermata tradizione ceramica”.

A moderare l’iniziativa, la giornalista Cristina Pallotta. L’introduzione è stata di Luigia Melaragni, segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia, che per prima cosa ha ringraziato i sindaci presenti. “Rappresentiamo con orgoglio il settore dell’artigianato artistico. È cresciuta la consapevolezza sull’importanza di questo settore – ha detto – grazie anche all’Aicc (Associazione italiana città della ceramica). La ceramica sta vivendo un bel momento, abbiamo un’opportunità storica, con quattro città riconosciute nel Lazio. Questa comunità fa rivivere la ceramica nella contemporaneità ed è una comunità che cresce ogni anno”. Quindi è andata dritta al punto: “Auspichiamo che le quattro città possano lavorare su una progettualità condivisa. In ognuna di queste lavorano delle eccellenze, anche attrattive dal punto di vista turistico: è un patrimonio di cui essere orgogliosi”.

Parola quindi alla sindaca del capoluogo e padrona di casa, Chiara Frontini: “Questi incontri moltiplicano le opportunità, bisogna rafforzare il sodalizio tra i Comuni della ceramica. Ruolo educativo e formativo su cui puntare, perché l’arte ceramica può trasmettere una serie di valori e competenze per sviluppare tra le altre cose anche il lavoro in team. L’arte ceramica è elemento di crescita personale, inclusivo e cooperativo”. Ha poi annunciato un investimento in bilancio nella promozione del settore.

Il sindaco di Civita Castellana, Luca Giampieri, ha ripercorso la storia della ceramica della città di cui indossa la fascia tricolore, sottolineandone i pregi e le caratteristiche fondamentali: “Parlare a Civita Castellana di ceramica – ha spiegato – significa parlare del suo dna. Siamo dunque pronti a rispondere alle sollecitazioni, facendo rete e consentendo ad altri Comuni di inserirsi in questo circuito”. Giampieri ha inoltre ricordato l’importanza delle aziende del settore, che esportano in Italia, Europa e anche Stati Uniti.

Tarquinia è una delle due new entry: qui ballano 3 mila anni di storia sul tema. “Ringraziamo la Cna – ha detto il vice sindaco, Luigi Serafini – perché ci seguito nell’iter che ci ha portato fino al riconoscimento. Abbiamo fatto un lavoro importante: significa aver avuto una lunga tradizione ceramica ed averla mantenuta nel tempo, per 3 mila anni. Per noi essere nell’Aicc è un punto di partenza. Anche i giovani devono scoprire la ceramica, bisogna farli avvicinare a questo mestiere anche attraverso la scuola”. Nella sala regia erano presenti anche gli studenti dei licei artistici “Ulderico Midossi” di Civita Castellana e “Francesco Orioli” di Viterbo. E anche il vice presidente di Aicc, Lucio Rubano, e la vice sindaca di Cerreto Sannita, Claudia Meglio.

Freschissima di entrata nell’associazione è la cittò di Acquapendente, come ha ricordato la sindaca Alessandra Terrosi: “Siamo entrati ufficialmente nella penultima seduta di consiglio comunale. La CNA ci ha curato una parte del dossier. È un’opportunità, per un luogo piccolo come Acquapendente, la più piccola tra le quattro città. Negli ultimi anni stiamo assistendo a una grande vivacità dell’artigianato artistico, sarebbe bellissimo far rivivere le botteghe all’interno del centro storico. La ceramica unisce la Tuscia: è un punto di partenza per avere consapevolezza che sono tante le cose che uniscono i Comuni”.

Nel capoluogo, per l’occasione, è arrivato anche Paolo Masetti, sindaco di Montelupo Fiorentino e vice presidente di Aicc: “E’ bello condividere questi momenti, porto i saluti del presidente Massimo Isola. Aicc è un’associazione importante, è cresciuta tantissimo negli ultimi anni. Quella della ceramica è una realtà esigua, 2.500 aziende con 10 mila addetti, numeri bassi ma che esprimono un valore identitario fortissimo. L’associazione è cresciuta in termini numerici e qualitativi. Significa condividere esperienza, uscire da quel guscio che alcune nostre realtà hanno creato per paura della concorrenza, della contaminazione, paura di essere copiati”. Quindi un invito ai ragazzi in sala: “Voi potete darci una mano a veicolare: grazie a voi possiamo arrivare a un pubblico a noi un po’ distante”.

Infine, Daniela Lai, presidente CNA Ceramisti Lazio. “L’incontro di oggi celebra il saper fare dei nostri artigiani. Si è aperto un dialogo tra i Comuni, che auspichiamo facciano rete. Ogni territorio si distingue per aver sviluppato un proprio stile: è questa la forza. Alcuni artigiani sono anche organizzati per offrire esperienze ai turisti. Siamo sempre orgogliosi della magia della ceramica e di illustrarne la storia, è un patrimonio culturale va tutelato e tramandato ai giovani: in questo è fondamentale è la formazione, come ha dimostrato CNA Sostenibile, che nel 2019 ha partecipato al bando mestieri della Regione Lazio con il progetto ceramica 4.0., percorsi che si sono svolti in parte nelle botteghe artigiane”.

Alla fine Giovanni Mirulla, presidente di Icmea (International Ceramic Magazine Editors Association) ha donato una medaglia al Comune di Viterbo, in ricordo della giornata vissuta nel capoluogo insieme a una delegazione cinese nel 2018. E tra poco c’è “Buongiorno Ceramica”: il Comune di Viterbo ha una pagina Facebook dedicata.