Contro il caro-bolletta, possono essere sperimentate nuove opportunità. Come le comunità energetiche rinnovabili (Cer), sistemi virtuosi di produzione, consumo e condivisione di energia, che, oltre a generare un vantaggio economico, vedono imprese e cittadini parte attiva nel processo di transizione ecologica. Ci crede la CNA di Viterbo e Civitavecchia, che ieri sera ha incontrato, a Viterbo, nella propria sede di via dell’Industria, numerosi imprenditori dell’area per gli insediamenti produttivi del Poggino, per verificare l’interesse a costituire una comunità energetica e, a conclusione del confronto, si è impegnata a realizzare lo studio di fattibilità del progetto.

La comunità energetica è, in estrema sintesi, un soggetto giuridico autonomo con carattere no profit (l’obiettivo è “fornire benefici ambientali, economici e sociali ai propri componenti e alla comunità in cui opera”) e a partecipazione volontaria. Ne fanno parte imprese e cittadini, sia come consumatori di energia elettrica, sia che possiedano un impianto a fonte rinnovabile e immettano in rete una quota dell’energia prodotta e non autoconsumata, sia che abbiano superfici idonee a ospitare nuovi impianti di produzione energetica per la comunità.

“Abbiamo sempre considerato la produzione di energia da fonti rinnovabili una scelta strategica. Oggi, promuoviamo un progetto pilota in questa importante realtà produttiva, per contribuire ad una accelerazione della messa in sicurezza delle imprese sotto il profilo energetico e dare un segnale di consapevolezza del valore della sostenibilità ambientale”, ha detto il presidente della CNA territoriale, Alessio Gismondi, che ha introdotto l’incontro insieme con la segretaria, Luigia Melaragni, e Franco Marino, ingegnere esperto in campo energetico.

Presente l’assessore comunale alla Qualità degli spazi urbani, Emanuele Aronne, che ha anche colto l’occasione per informare gli operatori economici sull’approvazione, da parte del consiglio comunale, delle linee guida per lo sviluppo urbanistico delle periferie e sugli interventi in cantiere per la riqualificazione del Poggino. Aronne ha espresso il pieno sostegno del Comune all’attivazione di comunità energetiche, osservando, tra l’altro, che l’installazione degli impianti fotovoltaici sugli immobili esistenti aiuta a scongiurare impatti devastanti sul paesaggio e sull’agricoltura.

Le tappe dello studio di fattibilità sono state illustrate da Melaragni. La segretaria della CNA ha presentato il questionario che sarà inviato alle imprese. Si parte, naturalmente, da una fotografia delle singole situazioni: localizzazione dell’impresa, codice Pod (che identifica il contatore), attuale consumo di energia, eventuale presenza di impianti alimentati da energie rinnovabili (tipologia, dati di produzione e di autoconsumo), disponibilità di superfici per nuove installazioni.

Le imprese interessate a saperne di più, sono invitate a contattare l’Associazione allo 0761.2291.